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In arrivo un Ddl sul sesso sicuro

Sanità pubblica Redazione DottNet | 27/04/2017 19:27

Scarsa informazione sul tema e troppe malattie infettive

Abbassare i prezzi dei preservativi, distribuirli nella scuole e migliorare l'informazione dei giovani sulle infezioni sessualmente trasmesse, come papilloma virus e Hiv, di cui si registrano nel mondo 30 milioni di casi l'anno. Sono i punti cardine di un disegno di legge presentato in Senato, a prima firma di Donatella Mattesini (Pd), e illustrato oggi in conferenza stampa. Secondo un recente sondaggio, ha spiegato Ketty Vaccaro, responsabile area Welfare e Salute Censis, "tra i giovani fra 12 e 24 anni solo il 15,3% si considera ben informato sul tema".

Pochi conoscono la differenza tra metodi di contraccezione, come la pillola, e metodi per prevenire infezioni sessualmente trasmesse, come il profilattico. Anche la conoscenza di queste malattie è bassa. "Il 90% - prosegue Vaccaro - le identifica con l'AIDS, ma solo il 15% conosce l'Hpv, il 13% la gonorrea, il 11% le epatiti, il 6% la Clamidia". Tra i punti delle "Disposizioni in materia di educazione per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili", spiega Mattesini, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, "l'istallazione di distributori di profilattici nelle scuole, per superare la vergogna di acquistarli in farmacia o al supermercato".

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Quindi la definizione di linee guida per svolgere campagne informative sul sesso sicuro negli istituti superiori e nelle università. Infine la diminuzione dell'iva sui profilattici al 10%. "Nonostante siano dispositivi medici necessari per prevenire queste malattie - prosegue - il loro prezzo ha una aliquota al 22%, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei". L'iva è infatti al 5% nel Regno Unito, 5,5% in Francia, 6% nei Paesi Bassi, 7% in Germania. "Da anni le associazioni chiedono proprio queste cose, ma per realizzarle serve investire delle risorse", commenta Massimo Oldrini, presidente della LILA.

"Sulla sfera sessuale servono punti di riferimento per l'informazione corretta - sottolinea Emilia Grazia De Biasi (nella foto), presidente Commissione Sanità del Senato - perché tra gli adolescenti c'è molta confusione. Istituzioni, scuola e società devono farsene carico per non lasciare il tema in balia dei social e della rete".

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